Olio per motori marini 4 tempi Yamaha: il meglio per la tua barca

Olio per motori marini 4 tempi Yamaha: il meglio per la tua barca

Come per le automobili, anche i motori marini hanno quasi le stesse funzionalità di un motore per veicoli o motociclette.

Il che significa che anche un motore marino ha bisogno di benzina per funzionare, e di olio per permettere lunga vita al motore stesso.

Vogliamo subito darti un’indicazione preziosa: l’olio per motori marini 4 tempi Yamaha è tra i migliori in circolazione, perché ha una formula di additivi perfetta per avere un effetto antiusura e antiossidante nei confronti dell’umidità e della salinità, condizioni tipiche delle barche e non delle auto.

Gli errori da non fare

Prendiamo spunto dal paragone effettuato tra automobili e barche e vediamo di capirci di più.

Anche se alle prime armi dovresti sapere che non puoi utilizzare un olio automotive per una barca.

Questo perché non solo ti consigliamo di provare l’olio per motori marini 4 tempi Yamaha per le caratteristiche elencate finora, ma perché gli oli prodotti per le barche sono studiati e progettati per mezzi che sono continuamente a contatto con l’acqua. Parliamoci chiaro, se utilizzi un olio auto nel motore marino quest’ultimo non si romperà, ma è meglio evitare di sfidare la sorte.

Un ulteriore elemento che ti convincerà ad utilizzare un olio specifico riguarda le condizioni di stress della barca. Uno scafo non ha uno stress a pieno carico paragonabile a quello di un’auto, perché entrambi lavorano in condizioni molto differenti.

Segnali di fumo: impara a riconoscerli

Anche se scegli un olio per motori marini 4 tempi Yamaha (disponibile anche per i motori a 2 tempi), è sempre possibile incappare in qualche problema tecnico che riguarda il motore. Come riconoscerlo? Ogni volta che si manifesta un guasto, nell’80/90% dei casi ci sarà fumo.

Ed è proprio il colore del fumo che può aiutarti a individuare subito il problema.

Ad esempio l’olio bruciato emette fumo blu o blu-grigiastro.

Questo si verifica quando l’olio va a finire nella camera di compressione e quindi il livello si abbassa. Generalmente quando c’è un problema di questo tipo si ha difficoltà ad avviare il motore o a fare in modo che mantenga la sua solita potenza. In questo caso è necessario occuparsi tempestivamente della manutenzione per evitare altri problemi.

Continua a seguirci per restare aggiornato su tutte le info più interessanti del mondo nautico e acquistare i prodotti migliori per il tuo scafo.

Prima di andare in mare: l’uso dell’ancora galleggiante

Prima di andare in mare: l’uso dell’ancora galleggiante

 

Tipologia e uso dell’ancora galleggiante sono le domande più frequenti quando si parla di questo tipo di accessorio per la navigazione.

Partiamo dal principio: le ancore galleggianti servono a rallentare la barca o a stabilizzare lo scarroccio in deriva.

Anche se galleggiante, la funzione di uso di un’ancora è sempre quella: assicurare al natante maggiori condizioni di sicurezza, soprattutto per chi è alle prime armi in fatto di navigazione.

Questo tipo di ancora è costituita da un cono di tela, nylon o pvc la cui grandezza varia in base alle proporzioni della barca.

Vediamo qualche altro dettaglio su questo tipo di oggetto.

 

Ancora galleggiante a paracadute vs ancora galleggiante a trascinamento

Qualunque sia la tipologia di ancora che scegli, è importante comprendere l’uso dell’ancora galleggiante per evitare brutte sorprese.

Oggi ci concentriamo su due tipologie tra le più comuni: l’ancora galleggiante a paracadute, e l’ancora galleggiante a trascinamento.

La prima ancora è utilizzata a prua e serve per far rallentare la barca senza fermarla completamente, mantenendo lo scafo saldo in situazioni di controvento.

Un altro caso in cui si può usare questo tipo di ancora è quando il mare è particolarmente agitato e si vuole evitare che l’elica fuoriesca dall’acqua: con l’ancora a paracadute il pericolo è scongiurato.

L’ancora a trascinamento è consigliata per la pesca in drifting, e si usa quando la corrente o il vento impediscono una pesca ottimale. In questo caso l’ancora serve proprio per rallentare la barca e ripristinare le condizioni ideali di pesca.

 

Consigli per la scelta

 

La classica domanda che si fa quando si parla di ancora è “quale scegliere?” Oggi ci siamo concentrati più sull’uso dell’ancora galleggiante e sulle due tipologie più diffuse sul mercato proprio per aiutarti ad avere le idee più chiare.

Come per ogni cosa, non c’è una verità assoluta.

La scelta dell’ancora dipende da che tipo di imbarcazione hai e dalle esigenze di bordo. Il consiglio più diretto che possiamo darti è di avere un’ancora sempre a bordo che ti aiuti in caso di condizioni atmosferiche avverse.

In barca, si sa, le precauzioni non sono mai troppe e molto spesso ci si dimentica di acquistare strumenti essenziali come questi.

Continua a seguirci per altri consigli di navigazione e consulta il nostro shop online per comprare i prodotti migliori per la cura della barca.

Pompa di sentina 12v: tutto ciò che devi sapere

Pompa di sentina 12v: tutto ciò che devi sapere

Quanta esperienza hai in ambito nautico? Sai a cosa serve una pompa di sentina? Quando ci si approccia a questo mondo le nozioni da apprendere sono numerose, molte delle quali sono tecniche.

Tra queste c’è la parte meccanica dell’imbarcazione, fatta di elementi come motore e pompe di sentina.

Oggi ci concentriamo sulla pompa di sentina 12v, uno strumento molto particolare che ha lo scopo di rimuovere l’acqua dalla sentina, cioè dalla parte più bassa di uno scafo.

Nella sentina si trovano le pompe primarie, che si aggiungono a quelle di riserva in casi particolari di emergenza o navigazione. Cercando online ti sarai reso conto che esistono diversi modelli di pompa che si adatta a varie esigenze di navigazione.

I modelli più moderni si azionano in automatico, quando l’acqua supera un certo livello e bisogna per forza drenarla per evitare danni collaterali.

Il modello più gettonato

La pompa di sentina 12v è tra gli strumenti più gettonati per le imbarcazioni, perché si adatta a qualsiasi scafo e svolge la sua funzione egregiamente.

Che si trovi in acque dolci o salate, questo tipo di pompa è l’ideale per la sua resistenza agli urti e in quanto è realizzata con materiale duraturo e facile da pulire. Solitamente le pompe di sentina da 12v sono progettate per essere molto facili da usare, e anche economiche. La pompa è fatta per essere maneggiata anche da mani meno esperte, e di solito questo tipo di pompa ha un impianto completamente sommergibile.

Un’altra caratteristica importante che riguarda le pompe di sentina in genere, non solo quelle a 12v, è la capacità dell’accessorio di adattarsi a qualsiasi contesto di navigazione, il che permette un viaggio sereno.

Varie tipologie di pompe: quale scegliere

La pompa di sentina 12v non è l’unico modello, infatti – come sottolineato inizialmente – in commercio si trovano numerose tipologie di pompe. La scelta del prodotto più adatto a te dipende anche dal tipo di manutenzione che effettui sulla barca. Come consigliamo spesso, è preferibile curare la barca periodicamente, evitando di lasciarla per lungo tempo senza controllare gli interni e gli esterni del natante. La pompa di sentina, comunque, contribuisce a mantenere pulita ed efficiente la sentina perché lavora nel punto più basso della barca, dove di solito ci sono acqua, liquidi e fluidi. A prescindere dalla tipologia di barca posseduta, tutte hanno bisogno di una pompa per essere mantenute asciutte. Possiamo riassumere brevemente le varie pompe in base alle imbarcazioni di destinazione: la pompa di sentina manuale è indicata come pompa di emergenza nel caso di piccole imbarcazioni che non dispongano di impianto elettrico oppure da tenere di riserva in caso di guasti all’impianto su barche più grandi, mentre quella elettrica è più indicata per tutti gli scafi che dispongano di impianto elettrico.

Cerca nel nostro shop tutti gli articoli migliori per la tua barca, e continua a seguirci per ulteriori consigli di navigazione.

Molle per ormeggio acciaio inox: gli accessori indispensabili per ormeggi confortevoli

Se non le hai ancora provate te ne innamorerai.

Le molle per ormeggio acciaio inox sono accessori indispensabili per tutti quei possessori di barche che desiderano ormeggi sicuri e confortevoli per l’equipaggio e la barca.

Gli ammortizzatori servono a contrastare le sollecitazioni del vento, delle correnti e del mare mosso e sono ideali quindi per garantire anche più stabilità a bordo quando si è in porto.

Molti diportisti continuano a farne a meno, nonostante in commercio se ne trovino di tutti i tipi: da quelli in gomma a quelli in acciaio inox, la scelta è davvero ampia. Chiunque le abbia provate difficilmente tornerebbe indietro, perché avere le cime d’ormeggio che sopportano carichi elevati in modo soft, senza strappi e brusche sollecitazioni, è una sicurezza che fa dormire sereni.

 

Guida alla scelta

 

Quando il mare è particolarmente mosso gli strappi a cui la barca è esposta sono continui e molto spesso pericolosi.

A chi è capitato di trovare una o più bitte rotte sa quanto sia costoso e complicato ripararle, anche in presenza di danni subìti dalle barche vicine.

Considerate queste premesse, è necessario dotare il proprio natante di molle per ormeggio acciaio inox capaci di resistere a problemi di questo tipo. L’uso degli ammortizzatori rende tutto più semplice, perché stabilizza la barca immediatamente.

Poiché sono molto utilizzate, in commercio si trovano diverse tipologie di molle per ormeggio. La scelta va fatta basandosi sulla stazza della barca, ovvero più è grande e più resistenti dovranno essere le molle. Le più diffuse sono quelle in acciaio, anche se si trovano in gomma e misti acciaio ed elastomeri.

 

Dettagli sugli ammortizzatori a molla

 

Le molle per ormeggio acciaio inox sono disponibili in varie misure che fanno riferimento al diametro, alla lunghezza e al passo, in modo tale da adattarsi al meglio ai carichi in gioco.

Quelle in acciaio inox sono una garanzia: resistenti e affidabili, sono le più scelte dai diportisti di tutto il mondo e non hanno costi proibitivi. L’unica pecca è che devono essere sostituite con una certa frequenza, ma sono del tutto affidabili. Quelle in gomma, ad esempio, sono le più economiche ma non vanno bene per qualunque barca. Sono indicate infatti solo per imbarcazioni che non superano una certa stazza. Ogni oggetto, in campo nautico e non, va valutato seguendo una serie di dettagli e fattori che fanno la differenza.

Sul nostro shop online trovi una vasta gamma di prodotti tra cui scegliere.

Ecoscandaglio Garmin: a cosa serve e come può esserti d’aiuto

Ti stai approcciando per la prima volta al mondo della pesca e della nautica in generale? Tra le varie attrezzature che ti servono c’è l’ecoscandaglio Garmin, un oggetto davvero utile per le uscite in mare aperto.

Prima di parlare del suo utilizzo, capiamo che cos’è un ecoscandaglio: è uno strumento nautico che serve a misurare la distanza dalla superficie al fondale attraverso l’emissione di impulsi sonori.

Oggi è il dispositivo più utilizzato dai pescatori, perché offre informazioni di grande utilità e riesce a comunicare, attraverso le onde sonore, le distanze utili per una navigazione sicura e per la localizzazione di bersagli (pesci, alghe o rocce).

 

Come scegliere l’ecoscandaglio giusto

 

In commercio si trovano numerose tipologie di ecoscandaglio Garmin, per questo è utile avere ben chiare le esigenze di bordo.

È molto importante partire da una valutazione che riguarda proprio la tipologia di pesca che si andrà a effettuare.

Infatti le onde sonore emesse da un ecoscandaglio servono proprio a scoprire se sul fondale si trovano oggetti in immersione, come i già citati banchi di pesce o alghe e rocce, oppure quanto è profondo il punto in cui ci troviamo.

E poi, naturalmente, supporta nell’individuazione di punti pescosi in cui calare le reti. Un’altra funzione molto utile dell’ecoscandaglio riguarda i fondali.

Questo strumento infatti aiuta a distinguere i fondali fangosi da quelli a sabbia compatta attraverso delle immagini che hanno diverso spessore, mentre le rocce sono indicate con delle linee più nette e sottili.

 

Indicazioni sui modelli

 

Hai mai sentito parlare della differenza tra un ecoscandaglio fishfinder e uno chartplotter? Il primo è un tipo di strumento che serve a individuare i pesci e a dare indicazioni sul fondale, mentre il secondo oltre a dare funzione eco offre supporto cartografico, molto utile per navigare in totale sicurezza.

Gli ultimi modelli di ecoscandaglio Garmin includono più tecnologie in un unico strumento. In realtà anche se sia il fishfinder che il chartplotter hanno il rilevamento della profondità dell’acqua, ci sono comunque delle differenze sostanziali nel modo in cui la rilevano.

Ci sono i Garmin che hanno una rilevazione standard, utile nel caso in cui si vuole solo conoscere la profondità. Poi ci sono i modelli intermedi, che danno una visione dettagliata della conformazione del fondale, e infine i modelli avanzati (più sofisticati) che hanno una cartografia opzionale molto utile per i pescatori che hanno bisogno di tecnologie innovative per la ricerca pesci.

E tu, quale modello di Garmin sceglierai? Sul nostro shop online puoi trovare numerosi strumenti per la tua navigazione.

Decapante gommone, come utilizzarlo correttamente

Ti sei sempre chiesto come utilizzare correttamente il decapante gommone? Questo è l’articolo che fa per te.

Il decapante non è altro che un detergente per tubolari molto efficace per pulirli. La sua azione si basa su un processo chimico che lo rende molto indicato rispetto ad altri prodotti dedicati alla pulizia per gommoni.

Non a caso è molto gettonato da chi naviga e possiede un gommone, anche se a causa della sua “forza” richiede attenzione in fase di utilizzo.

Oggi indaghiamo questo tipo di aspetti, per comprendere a fondo se l’utilizzo prolungato del decapante rischia di rovinare i tubolari.

Con il termine decapante si fa riferimento a un processo di pulizia molto utilizzato non solo in ambito nautico, con cui si indica l’eliminazione di uno strato superficiale attraverso soluzioni di acidi o di alcali.

Come impiegarlo correttamente senza danni

Molto spesso ti sarà capitato di vedere tubolari rovinati, opachi o dall’aspetto appiccicoso. Questo è dovuto a un utilizzo scorretto di un prodotto come il decapante gommone, che a causa della sua formula particolarmente aggressiva può danneggiare il tubolare.

Per prima cosa è utile scegliere quello giusto e non utilizzare prodotti che non siano adatti allo scopo.

Come utilizzarlo quindi senza danni? Innanzitutto i produttori di detergenti indicano le modalità precise di utilizzo. In linea generale il decapante per gommoni è perfetto per eliminare le tracce di smog, salsedine e raggi solari, dando brillantezza alla superficie.

Il decapante si applica lasciandolo agire per qualche minuto. Poi si rimuove il prodotto con una spugna non troppo ruvida o una spazzola e si sciacqua infine con abbondante acqua dolce. Il risultato ti stupirà.

Piccole accortezze

Visto la sua formula molto performante, il decapante gommone necessita di alcune accortezze in fase di utilizzo. Per prima cosa sconsigliamo di eseguire questa operazione sotto il sole cocente, preferendo farla all’ombra. Inoltre per evitare che l’utilizzo scorretto si estenda a tutto il tubolare, è meglio procedere per piccole zone, così da effettuare un “test” e capire se si sta proseguendo bene.
L’ultimo suggerimento è di risciacquare sempre il tubolare, anche se alcuni produttori dicono che non sia necessario. Una risciacquata con acqua dolce non fa mai male, anche solo per togliere il residuo chimico dalla superficie ed evitare che entri in contatto con la pelle.

Sul nostro shop online trovi numerosi prodotti per la pulizia del gommone o della barca, scoprili tutti e scegli quelli che fanno più al caso tuo.

 

Pulitore per acciaio inox: usi e consigli

Tra i materiali più utilizzati a bordo di una barca c’è proprio lui, l’acciaio inox, il materiale per eccellenza che, assieme a legno, teak, alluminio e vetroresina, compone le nostre barche.

Per prendersene cura a dovere, è necessario un pulitore per acciaio inox che sia specifico per l’uso. Il potere ossidante dell’acqua, a maggior ragione di quella salata, e lo scambio chimico/elettrico con l’aria crea uno scarto che si chiama ruggine. Come molti sapranno, la ruggine è presente in ogni metallo che si trova a bordo, e solo una corretta e periodica manutenzione contribuisce a fare in modo che non diventi un problema difficile da eliminare del tutto. Eliminare la ruggine è prima di tutto un fattore estetico, ma anche “tecnico”. Pian piano il prodotto di scarto inizierà ad attaccare gel coat, vele e legni di bordo, con il risultato di un natante compromesso.

Pulizia: come eliminare lo sporco

L’acciaio è tra i materiali più resistenti, motivo per cui è molto utilizzato nelle componenti di coperta come bitte, passacavi, corrimano, pulpiti e altre decine di accessori di bordo. Il tempo e l’usura lasciano però la patina di cui abbiamo parlato poc’anzi, patina che è possibile eliminare con un pulitore per acciaio inox di qualità. Come sempre, consigliamo di affidarsi a prodotti specifici e realizzati appositamente per queste superfici, per evitare di arrecare ulteriori danni.

Raccomandiamo di scegliere prodotti di marca, con una formula chimica studiata appositamente per ottenere risultati eccellenti.

Passando all’atto pratico, è importante leggere le istruzioni di ogni prodotto. Quasi tutti richiedono l’ausilio di panni in microfibra e spugnette morbide da inumidire per pulire a fondo.

Cosa evitare quando si pulisce l’acciaio

Un errore molto comune può essere quello di pensare che pagliette metalliche o oggetti appuntiti possano togliere lo strato di sporco meglio di altri oggetti. Questo è un errore madornale, perché l’utilizzo di spugne metalliche danneggia esteticamente la superficie e non assicura il risultato desiderato.

Quando si pulisce un oggetto in acciaio con un pulitore per acciaio inox, è molto importante seguire le “venature” naturali della superficie, cioè pulire nella direzione orizzontale o verticale che possiede l’oggetto.

In questo modo il risultato sarà non solo un oggetto lucido e splendente, ma privo addirittura dello sporco più tenace.

 

Segui il nostro blog con tanti consigli sul mondo nautico e consulta il nostro shop online per trovare ciò che fa al caso tuo.

Scala 3 gradini con corrimano: consigli utili e perché acquistarla

È un classico dei film ambientati all’epoca dei pirati, ed è fatta di cordame e gradini in legno lunghi al punto tale da evitarne l’arrotolamento durante l’uso. La biscaglina, così si chiama, è una delle tante tipologie di scala per barche, ed è accompagnata da altri modelli come la scala 3 gradini con corrimano.

Perché acquistare una scala per la propria barca? Innanzitutto per evitare che una vacanza piacevole in un paradiso marino si trasformi in un incubo: la necessità di far salire qualcuno a bordo, il recupero di una persona in mare, o situazioni in cui bisogna far salire il pilota in barca, sono eventi che la rendono obbligatoria.

Perché è impossibile risalire a bordo senza una scala

Se le hai osservate con attenzione, saprai che molte barche, soprattutto quelle più belle e strutturate, sono prive di spiaggette di poppa, appendici e qualsiasi tipo di oggetto a cui aggrapparsi in caso di emergenza.

E qui entra in gioco una semplice scala 3 gradini con corrimano, che può salvarti mentre sei in mare.

Il mercato delle scalette è davvero ampio: si va dalle biscagline in sagola (anche con gradini rigidi), a quelle con cavo d’acciaio.

Poi ci sono quelle simili alle scale da piscina, formate da tubolari in acciaio inox e gradini in plastica e con ganci pieghevoli per poterle sistemare una volta terminato l’uso.

Barca a motore, a vela o gommone: le varie tipologie di scale

Se la scala 3 gradini con corrimano ti sembra l’unica scelta adatta solo a chi ha una barca di medie/grandi dimensioni, non disperare: ce ne sono anche per natanti più piccoli.

In commercio esistono anche delle scalette estraibili da un tubo, ma anche riposte in una tasca in pvc che si appende alle draglie o ai candelieri.

A prescindere dal tipo di imbarcazione posseduta, è importante avere a bordo una scala e aprirla prima che tutti i passeggeri siano in acqua.

Un’ulteriore soluzione può essere predisporre una plancetta di poppa che si issa allo specchio di poppa e sulla quale si monta una mini scaletta, in legno o acciaio, da immergere prima del bagno e che è facile manovrare anche mentre si è in acqua.

Continua a seguirci su questo blog per news e consigli sul mondo nautico e scopri nel nostro shop online tutti gli accessori più performanti per la navigazione.

Stucco epossidico nautica: come utilizzarlo e quale scegliere

Le nostre barche sono esposte a numerosi possibilità di danno, per fortuna la maggior parte riparabili, che necessitano ovviamente di opportuna manutenzione.

Parliamo di piccoli colpi alla paratia, un portello bucato, il tender che non funziona come dovrebbe e così via. In queste situazioni non c’è molto da fare: bisogna armarsi di pazienza, acquistare i prodotti giusti, e proseguire con la manutenzione del natante prendendo questo compito come un momento per rilassarsi.

Oggi vediamo quale stucco epossidico per la nautica scegliere, un prodotto davvero versatile adatto per qualsiasi tipo di materiale.

Valutare il danno e preparare la riparazione

Prima di capire quale prodotto ci occorre, bisogna essere in grado di risalire all’origine del problema.

Uno dei danni più ricorrenti riguarda l’impatto della barca con una roccia, la quale provoca una “fenditura” nell’imbarcazione che necessita di un intervento. Prima di applicare lo stucco epossidico per la nautica, bisogna preparare la superficie e questa è una delle fasi più importanti su cui vogliamo darti qualche dritta.

Applicare direttamente il mastice o lo stucco senza procedere con operazioni preliminari comporta la non riuscita dell’intervento, infatti ti consigliamo di seguire tutte le operazioni indicate sulla guida del produttore.

Da dove partire quindi? Innanzitutto devi pulire l’area e rimuovere tutti i pezzi che vogliono venir via, magari utilizzando uno sgrassatore.

Consigliamo una prima carteggiatura che toglie il gel-coat e lo stucco in modo tale che non ci siano problemi durante l’intervento.

Epomast, lo stucco versatile per natura

In commercio ci sono prodotti davvero prodigiosi che permettono a un semplice stucco di fare numerose operazioni.

È il caso dello stucco epossidico per nautica della Veneziani, un bicomponente ad alta resistenza meccanica che va bene per qualsiasi superficie.

Il suo nome è Epomast, e aderisce a qualsiasi superficie e fondi epossidici. Essendo un prodotto specifico per il settore marino, è progettato per resistere all’acqua ed è ideale anche per incollare le giunzioni.

Che si tratti di vetroresina, acciaio, alluminio o legno, Epomast ripara ogni danno e anche superfici particolarmente problematiche e con gravi danni con strati fino a 10 mm: un prodotto incredibile per riparazioni sicure, di qualità e altamente performanti.

Disponibile anche nella versione EVO, cioè ultraleggero, Epomast è nel nostro shop online insieme a numerosi prodotti per navigare in sicurezza e manutenere la tua barca con articoli di qualità dei migliori brand.

Trombe per barche: pratica guida all’uso

Quando è il caso di utilizzare un avvisatore acustico in barca? Su questo argomento c’è ancora tanta confusione e incertezza, soprattutto perché i punti da affrontare quando si tratta di trombe per barche sono effettivamente numerosi.

Dai regolamenti che obbligano a tenere un avvisatore acustico a bordo alle varie tipologie di dispositivi che possono assolvere a questo compito.

Una cosa è certa: c’è davvero tanto da imparare. Cominciamo col suddividere la gamma dei segnalatori acustici specifici per le barche in: campana di bordo, corno da nebbia, avvisatori acustici portatili a gas, altoparlanti e trombe per barca elettromagnetiche ed elettropneumatiche.

Utilizzo e distinzioni

Dotarsi di uno o più avvisatori acustici a bordo ha un solo scopo: rendere la navigazione più sicura. Tra i numerosi accessori nautici, le trombe per barche sono quelli più utili, economici e facili da installare.

Che si tratti di una barca a vela, a motore o di un cabinato, una “sirena” a bordo non può e non deve mancare. Ad esempio puoi iniziare dotandoti di una tromba elettrica che per suono e uso è quasi uguale al clacson delle auto, quindi idonea in varie occasioni. Naturalmente il suono non è uguale per tutte: ogni tromba ha una sua tonalità, che può essere più grave o più acuta.

Poi ci sono le trombe elettromagnetiche che sono obbligatorie in qualsiasi navigazione. Esiste un regolamento internazionale creato per prevenire gli abbordi in mare, ed è il Colreg del 1972. Nell’area D del regolamento si legge che “una nave lunga uguale o superiore a 12 metri deve avere un fischio e una campana; anche l’imbarcazione più piccola deve avere un mezzo per produrre un segnale sonoro”, quindi è sempre opportuno avere a bordo almeno una tromba a gas.

Dare indicazioni durante la manovra: navigazione normale vs nebbia

Vediamo ora brevemente come utilizzare le trombe per barche in due condizioni di navigazione: normale e in caso di nebbia.

In caso di condizioni di navigazione normali, secondo il regolamento Colreg un suono breve corrisponde a un suono che dura un secondo, mentre uno prolungato dura dai 4 ai 6 secondi. Ad esempio un suono breve significa che la barca sta andando a dritta, mentre tre suoni brevi significano che va indietro.

La situazione cambia in caso di nebbia. Quando ci si trova con l’imbarcazione avvolta dalla nebbia (e questo capita molto spesso) bisogna interrompere subito la navigazione e issare il riflettore radar. Per quanto riguarda il segnale acustico, bisogna emettere suoni prolungati e intermittenti a seconda dello stato in cui si trova l’imbarcazione (durata del suono che va da qualche secondo a meno di 2 minuti).

Per questo motivo è consigliabile studiare bene ogni situazione così da trovarsi preparati in caso di pericolo.

Cerca tutti gli accessori nautici e segnalatori acustici per ogni tua esigenza sul nostro shop online.