SOS muffa: come scegliere i migliori prodotti antimuffa per gommoni

Qualsiasi proprietario di gommone, o chi è intenzionato all’acquisto di un battello pneumatico, deve fare i conti con un nemico che minaccia costantemente l’integrità, l’estetica e il valore del suo mezzo: la muffa sul tubolare.

Non è una novità trovare sul tubolare, nella zona interna verso prua, segni a forma di infiorescenza che si ripetono sulla superficie. Non lasciamoci ingannare dall’inusualità dell’episodio: quelle che vediamo sono vere e proprie muffe che si creano a causa dell’incuria del mezzo, trovando in esso un terreno fertile per il loro habitat. Insomma, il problema delle muffe affligge numerosi proprietari di gommoni che almeno una volta nella vita avranno affrontato questo problema. Per prima cosa è utile sapere che ci sono dei prodotti antimuffa per gommoni specifici per la cura del natante. Questo vuol dire che è possibile eliminarla con accorgimenti giusti e prodotti ad hoc.

Perché si forma la muffa?

La muffa essendo un fungo pluricellulare si sviluppa in ambienti umidi e caldi, soprattutto dove si crea della condensa. Il suo strato schiumoso e filamentoso indica decomposizione e marcescenza, motivo per cui spesso le troviamo in corrispondenza dei tubolari dei gommoni, dove c’è condensa e un ambiente perfetto per la sua proliferazione. Attenzione però, la muffa può crearsi anche all’interno del tubolare. Se infatti fuori dal tubolare si crea un ristagno d’acqua e il tubolare è gonfiato ad aria e non ad azoto, è facile che si verifichi il fenomeno dell’osmosi. Quest’ultimo prevede il passaggio dell’acqua da una soluzione meno concentrata, fuori dal tubolare, a una più concentrata, collocata all’interno del tubolare attraverso una membrana semipermeabile che corrisponde al tessuto che compone il tubolare stesso. Gonfiandolo ad aria è normale che si immetta anche una minima percentuale di vapore acqueo all’interno del tubolare, che dà luogo ai fenomeni appena descritti.

Prevenzione ed eliminazione della muffa

Assodato che il manifestarsi della muffa è un episodio abbastanza comune, passiamo ora a capire come prevenirla ed eliminarla. La muffa si forma spesso quando il gommone, posto in rimessaggio, viene coperto con un telo non traspirante in una zona umida. Questa non farà altro che creare la condensa, habitat perfetto per la muffa. Per cui ti consigliamo di pulire perfettamente il gommone, asciugarlo, incerarlo, ricoprirlo con teli di copertura traspiranti appositi e arieggiare il locale di rimessaggio il più possibile.

Per quanto riguarda l’eliminazione della muffa, ci sono prodotti antimuffa per gommoni davvero eccezionali. Essendo un fenomeno difficile da debellare al primo colpo, è consigliabile utilizzare con molta cura i prodotti specifici per il settore marino e utilizzarli per lavare il tubolare. Dopo la pulizia è possibile procedere con l’applicazione della cera, subito dopo aver lasciato arieggiare e asciugare il gommone, in questo modo i tuoi problemi di muffa saranno ampiamente arginati!

Come gestisci la manutenzione del tuo gommone? Continua a seguirci per scoprire tutti i segreti e i trucchi del mestiere specifici per il settore nautico.

Come proteggere il teak: guida all’olio per teak della barca ?

Come proteggere il teak: guida all’olio per teak della barca

È uno dei materiali più amati e discussi nel mondo della nautica, anche per l’eleganza che conferisce all’imbarcazione. Parliamo del teak della barca, il materiale marinaresco per eccellenza che è spesso oggetto di conversazione di tutti i diportisti del mondo. Un teak di qualità dona all’imbarcazione una bellezza  indiscutibile, ma non è certo un materiale di facile manutenzione. Il teak altro non è che un legno esotico con elevate capacità di resistenza e longevità, a patto che lo si tratti ordinariamente con prodotti specifici come un olio per teak della barca. Frequenti lavaggi e rivestimenti con olii/cere protettive sono gli imperativi categorici per prendersi cura come si deve del teak, ed evitare l’invecchiamento o di rovinarlo.

Teak sì, teak no: ecco i punti salienti per fare la scelta giusta

La presenza del teak su una barca non è soltanto sinonimo di eleganza ma a volte diventa un vero e proprio simbolo distintivo. A maggior ragione se si considera che le coperte in teak, quelle fatte a regola d’arte, stanno diventando sempre più rare sui moderni cabinati, in quanto la materia prima di qualità scarseggia (essendo a rischio estinzione in molti paesi) e per abbattere i costi si utilizzano versioni meno nobili lavorate in modo dozzinale. Oltre al costo, un altro deterrente della scelta del teak è l’attenzione e la cura che richiede. Una manutenzione ordinaria è quello che è richiesto dalla coperta in teak, e l’utilizzo di un’olio per teak della barca ne è un esempio. Un teak di qualità se trattato bene e con i i giusti prodotti può resistere più di un secolo. Stiamo parlando di un legno che può affrontare intemperie, parassiti, funghi, sole e gelo e che grazie al suo elevato contenuto di resine si mantiene elastico e resiste molto bene alla salsedine.

Proteggere il teak, ecco cosa fare

Usare le tecniche e i prodotti giusti, creati appositamente per queste operazioni, permette di preservare nel tempo non solo la bellezza del legname, ma anche le sue pregevoli doti chimiche e fisiche. È importante tenere presente che il teak non va pulito eccessivamente per non derubarlo degli oli e delle resine che si trovano al suo interno. Sono proprio loro a rendere questo legno così speciale, anche se questa non va usata come scusa per lavare poco, o per nulla, la coperta in teak. Una volta scelto il prodotto detergente per la pulizia del teak, è bene dotarsi di spazzole morbide che non vadano a “incidere” il legno, graffiandolo, e acqua dolce. Ovviamente non si devono scegliere prodotti generici, ma è importante affidarsi a marchi conosciuti che forniscono prodotti specifici. Terminata la pulizia, è bene procedere con un’ulteriore operazione per proteggere il teak. Si consiglia infatti di utilizzare l’olio per teak della barca, che va impiegato almeno una volta l’anno. Lo scopo è quello di ricompensare il legno dell’olio naturale perso nei mesi precedenti per via delle intemperie, rendendolo quindi via via più grigio e meno resistente. L’olio si applica sulla coperta perfettamente asciutta, quindi preferibilmente due giorni dopo le pulizie, avendo cura di rimuovere l’eccesso con un panno. Solitamente basta una sola mano, quando la pulizia e la manutenzione vengono fatte ordinariamente, ma in caso contrario è possibile dare una seconda mano di olio per teak.

Seguendo questi consigli di Nautica Italia potrai prenderti cura al meglio del teak della tua imbarcazione, proteggendone la bellezza  e le pregiate caratteristiche.

Proteggere e ravvivare il gommone: l’utilizzo intelligente dello smalto elastico per gommoni

Un gommone o una barca hanno bisogno non solo di riparazioni “tecniche” e strettamente funzionali alla navigazione, ma anche di interventi che ne preservano l’estetica o, addirittura, la migliorano. Prima di passare allo smalto elastico per gommoni e al suo utilizzo, è interessante sapere che grazie alle moderne pitture sintetiche è possibile ridipingere i gommoni in maniera “miracolosa”, facendoli sembrare molto più belli. I materiali con cui sono prodotti i gommoni non sono facili da trattare: neoprene, hypalon, PVC e tela gommata richiedono pitture che oltre ad aderire al supporto, a resistere all’acqua, al sale e ai raggi ultravioletti possiedano anche doti di flessibilità che si mantengano nel tempo.  È molto importante tener presente l’impatto degli raggi UV, perché hanno un’azione considerevole sul gommone e sulla barca.

Primi step per applicare lo smalto

 

Il passaggio finale del ciclo di pitturazione di un gommone o di una barca prevede la finitura con lo smalto. Il nostro prodotto di punta è Gummipaint, lo smalto elastico per gommoni di Veneziani. Questo prodotto è davvero incredibile perché ha una finitura elastica specifica per gommoni e idonea per la pitturazione di prodotti in neoprene, tela gommata, PCV ed altri materiali.

Ha numerosi vantaggi, tra cui un’elevata resistenza all’ambiente marino, ottima dilatazione, flessibilità e aderenza e naturalmente è studiata per una tenuta perfetta a contatto con l’acqua dolce e salata e per resistere ai raggi ultravioletti. Quando si applica lo smalto è importante stare attenti alle giunture, perché lì permane lo sporco e la sabbia. Sia la pitturazione che la passata di smalto vanno fatte a gommone gonfio, ma non in pressione. Durante l’operazione il prodotto Gummipaint può essere diluito con il Diluente 6380 che permette l’applicazione a spruzzo.

 

Consigli pratici

 

L’utilizzo dello smalto elastico per gommoni richiede alcune accortezze tecniche che permettono al lavoro svolto di durare più a lungo. Considerato il valore estetico dello smalto, bisogna evitare di incrociare molto le mani successive alla prima per non rammollire gli strati sottostanti. Se si vuol procedere con l’applicazione a spruzzo i criteri da seguire sono Diluente 6380 30-50% con Gummipaint.

Per ottenere un buon risultato è necessario:

  • lavare accuratamente la superficie, sgrassandola ripetutamente finché non c’è traccia di grasso precedente,
  • procedere con la pitturazione una volta che il supporto è asciutto,
  • carteggiare con tela abrasiva,
  • togliere i residui e passare lo smalto (due mani).

Il tempo minimo di ricopertura è di circa 8 ore.

 

Segui questi consigli alla lettera per ottenere un gommone bello da vedere ed in “ottima salute”.

Collante gommoni bicomponente: cosa fare per la manutenzione del gommone e della barca

Collante gommoni bicomponente: cosa fare per la manutenzione del gommone e della barca

Incollare la coperta in teak sul ponte della barca, mettere una pezza a un gommone che presenta una perdita, riparare la passerella leggermente rotta. Cosa sono? Sono le classiche piccole riparazioni che occorre fare per mantenere in salute sia il gommone sia la barca. Sono lavori grandi e piccoli, a volte più rari e altre volte più frequenti, che tipicamente una persona che naviga deve affrontare o durante il rimessaggio invernale o durante la stagione. Per questo motivo è opportuno dotarsi di un collante gommoni bicomponente, se si possiede un gommone, o in generale di una colla nautica. L’importante è che il risultato finale sia perfettamente soddisfacente, per navigare in tutta tranquillità.

Caratteristiche principali della colla per barche

Quando si acquista un adesivo nautico non si può certo pretendere che sia uguale alla colla utilizzata per le piccole riparazioni casalinghe. Non a caso si parla anche di collante gommoni bicomponente che è una colla specifica per i gommoni. In ogni caso, la caratteristica fondamentale è l’affidabilità del collante: pensare di scegliere un adesivo la cui tenuta non è perfetta non è certamente consigliabile. In che modo ci si può accorgere se il collante scelto è quello giusto? L’incollaggio è perfettamente riuscito quando, in caso di rottura dovuta a diverse circostanze (come ad esempio un carico estremo), questa non avviene dove è stata usata la colla ma piuttosto in un altro punto.

Al di là della resistenza, barche e gommoni sono soggetti a diverse sollecitazioni e “minacce” tipiche dell’ambiente marino. Quindi la colla deve essere in grado di resistere all’acqua, alla fatica (cicli di carico) e alle temperature di utilizzo. Tutti fattori da tenere in considerazione in fase d’acquisto, quindi se una colla non riporta la dicitura “marino” non è sicuramente quella giusta.

Colla bicomponente per i gommoni

Tubolare bucato a causa di un incidente con lo scoglio? Riparalo con un collante gommoni bicomponente. Sui gommoni con tubolari in PVC molti particolari non sono saldati elettronicamente ma incollati a freddo e possono quindi scollarsi come bottacci, maniglie, anelli di traino e anelli di sostegno dei corrimano.

La colla per tessuto in pvc gommone eurovinil è una colla bicomponente elastica, autolivellante e con elevata resistenza alla temperatura, all’acqua, agli agenti atmosferici e naturalmente ai raggi UV. Ha una resa davvero incredibile ed è molto consigliata per riparare con efficacia il proprio gommone.

Ma come si effettua la riparazione del gommone?

Come per ogni manutenzione o riparazione che si rispetti, esistono specifici passaggi da compiere per ottenere il massimo risultato. Ma non preoccupatevi, le operazioni da fare non sono complicate, ma piuttosto semplici. Serve solo la giusta attenzione.

Ecco cosa fare:

  • sgonfiate il gommone
  • pulite per bene la parte di tessuto da riparare
  • passate la carta abrasiva sia sulla parte da riparare sia sulla pezza da applicare
  • utilizzando le istruzioni del produttore, mescolate in un piccolo contenitore i due componenti della colla fino ad ottenere un’impasto uniforme
  • utilizzando un pennello della grandezza opportuna in base all’area da riparare, stendete la pasta su entrambe le parti e lasciate asciugare per qualche minuto
  • Ripetere questa operazione altre 2 volte
  • incollate la pezza al tessuto assicurandovi che non si formino bolle d’aria
  • esercitate una forte pressione sulla parte interessata, dopodichè appoggiateci sopra un peso per tutto il tempo necesario all’asciugatura.

Segui queste istruzioni ed otterrai una riparazione del gommone a regola d’arte ed in modo economico!