Il giunto tra l’ancora e la catena rappresenta uno dei punti fondamentali della linea di ancoraggio, soggetta a sforzi e carichi non indifferenti soprattutto in presenza di cambi di vento e condizioni meteomarine perturbate. Con le moderne ancore c’è la possibilità che quando l’ancora viene salpata si trovi in una posizione storta. Questa situazione non è resa più agevole anche in caso di prue più moderne, molto verticali, che possono compromettere la navigazione. Per questo motivo il giunto per catena, se scelto di alta qualità e ottima manifattura, consente di muoversi in mare senza nessun tipo di problema ed evitare, anzi addirittura prevenire, disastri molto pericolosi per il mezzo e i passeggeri.
Caratteristiche del giunto per catena
Spesso per l’ancora si spendono centinaia di euro, il che è legittimo dato che è un accessorio tanto prezioso da avere a bordo. Tuttavia i diportisti dimenticano di accompagnare l’ancora a uno snodo di contatto tra il giunto e la catena che sia all’altezza della situazione, e quindi che sia articolato, girevole e dimensionato ai carichi e alle forze in gioco. Per prima cosa va capito che i carichi più elevati quando la barca è alla fonda non sono a carico dell’ancora ma della coperta dello scafo. Infatti, sia essa in vetroresina, legno o metallo, quella che sopporta il tiro del calumo essendo la prima a dover frenare gli spostamenti e le oscillazioni della barca, per questo il giunto per catena deve essere perfettamente saldo e resistente a questo tipo di movimenti. Per ridurre i carichi in gioco e aumentare la sicurezza e il comfort dell’ancoraggio è opportuno valutare un calumo misto, composto da tre quarti di cima in nylon e un quarto da catena.
Tutto quello che c’è da sapere sul giunto
Alla luce di quanto detto, il giunto per catena non può esser scelto a caso. Nonostante la riduzione progressiva dei carichi del calumo, il giunto ha concentrati in pochi centimetri di superficie tutto il peso. Tale snodo non solo è soggetto al tiro ma anche all’angolo di tiro della linea di ancoraggio, che ruota nel caso di una sosta in cui la direzione del vento cambia (situazione frequente che capita di notte o al passaggio di una perturbazione), con conseguente spostamento dello scafo. Durante questa fase il giunto è messo a dura prova perché lavora con un angolo tanto maggiore quanto più veloce e rapida è la variazione del vento. In caso di ancoraggio su fondali rocciosi la variazione del vento rende ancor più difficile alle marre di ruotare e adeguare la linea di ancoraggio al nuovo allineamento, costringendo lo snodo a lavorare ad angoli ancor più estremi rispetto al fuso dell’ancora. In questo caso un raddrizza ancora può aiutarti ad affrontare la situazione.
Date quindi le forze in gioco, uno snodo girevole con grandezza e resistenza decisamente maggiori rispetto alla catena è la soluzione più idonea. In questo caso meglio affidarsi a modelli più costosi, perché quelli più economici lasciano grandi dubbi sulla loro efficacia. Ai giunti realizzati in ferro zincato o in acciaio semplice è meglio optare per quelli in acciaio inox o addirittura in titanio con carichi di rottura dichiarati.
Come avrai capito, la sicurezza in mare passa anche per accessori piccoli come in questo caso, che però sono fondamentali per viaggiare sereni.